
Le atmosfere e i luoghi sono tra i miei preferiti: amo il gotico e, come ormai sapete, l’Inghilterra (nello specifico per questo romanzo vi troverete in Galles). Già questo lo rende perfetto per i miei gusti e non nego che l’ambientazione è sempre in cima alla mia scelta di un libro.
La scrittura di Lucinda ormai è ben nota, aveva qualità narrative veramente uniche e la sua scorrevolezza è già di per sé un valore aggiunto alla storia. La trama è ricca di colpi di scena e risvolti inattesi, una storia inquietante, i cui toni gotici mi hanno conquistata dalla prima all’ultima pagina.
Se come me non siete appassionati di storie d’amore particolarmente mielose questo libro fa sicuramente per voi!
La Riley non sbagliava un colpo… ci mancherà davvero tanto!

Sinossi ❧ “L’angelo di Marchmont Hall”, un libro sul destino e sull’amore, quello puro e mai confessato, quello che nel silenzio vince su ogni cosa. Sono passati trent’anni dall’ultima volta che Greta è stata a Marchmont Hall, la magnifica tenuta di famiglia sulle colline del Galles. E adesso, mentre varca i cancelli al fianco di David Marchmont, nipote del suo defunto marito, non può fare a meno di chiedersi se il luogo in cui ha vissuto per tanti anni sarà in grado di dischiudere qualche squarcio sul suo passato. Dopo un terribile incidente d’auto, infatti, Greta non ricorda più nulla e rifiuta di abbandonare il suo appartamento londinese troppo a lungo, tenendo a distanza tutti quelli che hanno fatto parte della sua vita. Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi…
Traduzione di Leonardo Taiuti e Sara Reggiani.