
La misteriosa Penelope… la nostra protagonista non tesse la tela, ma la sbroglia.. diciamo.
Un ex-magistrato molto preparato, a cui pare che qualcuno abbia giocato un brutto scherzo. Carofiglio non ci spiega cosa sia successo, preferisce lasciarci con il dubbio presentandoci una donna intelligente, intuitiva, atletica, bella e scontrosa, una donna forte, ma con tante, tantissime debolezze; a partire da quei bicchieri dai quali non riesce proprio a separarsi per finire a quegli uomini collezionati di cui non ricorda nemmeno il nome.
Non è più magistrato, si arrangia qua e là, e per questo caso, che le piomba addosso all’improvviso, decide di indagare privatamente. La cosa le riesce, anche molto bene, è ancora legata al suo passato e alle persone con cui ha lavorato, conosce le procedure, i tempi e le lungaggini, ma non molla e alla fine….
E’ un romanzo molto veloce e lineare, scritto con la consueta competenza, che lascia tante domande senza risposta. Ci viene da pensare che, vista la brevità del racconto (circa 180 pagine) sia stato una sorta di “test” per cercare di capire come il pubblico avrebbe accolto un nuovo personaggio uscito dalla penna di Carofiglio.
Attendiamo quindi un seguito, in cui possano essere svelate le vicende professionali di Penelope, abbiamo bisogno di conoscere l’evento che l’ha portata a diventare la donna che è adesso, ma quello che abbiamo letto è sicuramente promosso.

Sinossi ❧ Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l’ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell’autunno milanese. Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l’omicidio della moglie. Il procedimento si è concluso con l’archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L’uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l’onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre. Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall’insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera. Comincia così un’appassionante investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna. Con questo romanzo – ritmato da una scrittura che non lascia scampo – Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità. Un personaggio che rimane a lungo nel cuore, ben oltre l’ultima pagina del sorprendente finale.