
Quanto deve correre Marchi in questo libro, e quanto rischiamo di farci male quando corriamo. Marchi lo sa bene, Firenze lo sa bene, Il Nuovo lo sa bene e noi lettori… noi lo sappiamo benissimo.
Dopo “Il rumore della pioggia”, “Il respiro delle anime” e “La fragilità degli angeli“, Gigi Paoli ci ha regalato il quarto volume della serie dedicata al cronista Carlo Alberto Marchi, “Il giorno del sacrificio” e se i titoli dei precedenti romanzi sono stati da noi considerati altamente evocativi, qui diciamocelo… non avrebbe potuto mai esserci titolo più riuscito.
Firenze, la nostra Firenze sempre protagonista, ci regala una storia di tensione sin dalle primissime pagine.
Il prologo vi legherà alla sedia, lo svolgimento della vicenda vi farà sussultare e il finale (mio Dio, che finale), vi strazierà il cuore.
Si parte con un attentato di matrice islamica all’Università (tra l’altro proprio quella che ho frequentato e dove mi sono laureata io…) in cui perdono la vita 12 ragazzi innocenti in nome di una guerra che dura ormai da troppo tempo.
Tra il sangue, lo smarrimento e la confusione Marchi inizia la sua personalissima indagine, difficile non solo per l’argomento, ma anche (e forse soprattutto) per il momento assai difficile che sta affrontando.
Problemi con il Direttore del giornale, problemi con Donata, l’amata figlia ormai adolescente in tutto e per tutto, problemi con la (ormai ex) fidanzata, come conciliare tutto questo e avere ancora la forza di cercare la verità e di affrontare quell’avvertimento tanto semplice, quanto angosciante: “Il giorno del sacrifico sta finalmente arrivando anche per voi”?
Non vi resta che prendervi un po’ di tempo (sì, perché sarà molto difficile posare questo libro) e scoprirlo insieme a Marchi, all’Artista, a Piazza e a Settesanti; cosa mai potrà ancora succedere?

Sinossi ❧ È un lunedì mattina di fine settembre a Firenze, ma il cielo meravigliosamente azzurro fa pensare a una giornata d’estate e niente lascia presagire l’incubo in cui la città sarà risucchiata di lì a poche ore. A bordo della sua auto il reporter Carlo Alberto Marchi si sta dirigendo a caccia di notizie verso Gotham City, il futuristico Palazzo di Giustizia, quando una telefonata allarmante del capocronista gli intima di correre subito al polo universitario lì vicino: è successo qualcosa di molto grave, qualcosa di cui ancora si sa ben poco. Un muro di poliziotti e ambulanze impedisce il passaggio a studenti e curiosi, e le voci si susseguono: «Pare che sia morto qualcuno», «Ho sentito delle urla», «Qualcuno è entrato armato». Quando Marchi riesce finalmente a farsi strada, non è preparato a quello che sta per vedere: sangue dappertutto, una decina di studenti a terra, alcuni corpi coperti pietosamente da lenzuola bianche. Un attentato? Le prime testimonianze confermano i dubbi più spaventosi: tra quei cadaveri si trova anche l’autore della carneficina, che dopo aver sparato all’impazzata si è ucciso urlando “Allah Akbar”. Firenze si risveglia nel terrore, il panico si scatena in città, soprattutto quando le televisioni di tutto il mondo trasmettono un videomessaggio ricevuto da fonte anonima. Sullo sfondo della cupola del Duomo divorata dalle fiamme, una voce annuncia: «Crociati della città di Firenze, siamo qui. Il Giorno del Sacrificio sta finalmente arrivando anche per voi». È evidente che ci sarà un nuovo, terribile attentato. Ma dove? Rimangono solo cinque giorni per scoprirlo e stavolta Marchi, alla ricerca di risposte tra misteriosi interpreti arabi, ingegneri nucleari uccisi, Imam e rabbini pacifisti, si troverà a mettere a rischio la sua stessa vita…