
Con grande piacere ho ritrovato il “predatore di anime” che così tanto caos aveva portato nella vita di Sabina Mondello, intento a dispensare la “sua” giustizia. Sempre creativo il nostro Nardo Baggio, sempre affascinante nell’esposizione delle sue teorie, ma questa volta il 9 gli ha decisamente rubato la scena!!
Complimenti vivissimi a Vito Franchini, che è riuscito ad ammaliarmi con tutte le teorie dietro ai suicidi e alle morti sospette che atterriscono la bella Verona. Non mi ero mai resa conto quante volte il numero 9 apparisse nelle nostre vite e nella nostra storia. Certamente la creatività dello scrittore ha reso queste coincidenze tali e la trama così splendidamente orchestrata, con rimandi a Charles Manson, Mark Chapman e molto molto altro. Un po’ di delusione, devo ammettere, nel finale fin troppo chiaro e con poco pathos, ma ci sta quando hai di fronte una mente come quella di Nardo. Così pronto e così veloce, sempre un passo avanti a tutti…
Se non lo avete fatto vi suggerisco di cominciare dal primo libro, come sempre, per conoscere e apprezzare (o anche detestare, probabilmente) il suo protagonista! Non è facile leggere un thriller e parlare di antropologia allo stesso tempo, specialmente per risolvere dei crimini, ma è questa la forza di questi romanzi: ti incuriosiscono e spingono ad approfondire temi ai quali non avevi mai nemmeno pensato.
Un numero può uccidere? Lo scoprirete solo leggendo… e dopo aver letto non la smetterete di contare, sommare e moltiplicare!!
Ve lo posso assicurare!!

Descrizione ❧ Sono passati anni dallo scandalo che ha segnato la carriera di Sabina Mondello, dirigente di polizia, a Roma. Finalmente un nuovo incarico operativo, premiante, la porta a Verona, a capo della Squadra Mobile. Appena giunta in città Sabina si ritrova a gestire il decesso di uno studente universitario, il cui corpo viene rinvenuto all’interno della Facoltà di medicina. Sul momento tutto lascia pensare a un suicidio, gesto disperato di un ragazzo troppo giovane: semplice routine per gli inquirenti. Tuttavia, una serie di coincidenze inquietanti con altre morti sospette ed enigmatiche frasi d’addio fanno emergere un dubbio dapprima latente, poi sempre più concreto: dietro ai 9 suicidi individuati da Sabina ci potrebbe essere la mano di un burattinaio, un sadico trascinatore, un Caronte che accompagna anime smarrite nell’aldilà. Solo una mente altrettanto diabolica può trovare il bandolo di tale matassa intrisa di sangue: quella di Nardo Baggio, che dal nulla ricompare a Verona, alterando ogni equilibrio. Nardo è “Il predatore di anime”, colui che ha sconvolto la vita di Sabina anni fa, e che la metterà di nuovo a soqquadro, senza chiedere il permesso, senza sconti. I suoi approcci, i suoi metodi, sono discutibili, sempre al limite, ma nessun altro appare davvero in grado di dare una spiegazione all’unico indizio ricorrente, onnipresente, infestante: il numero 9, che porterà i protagonisti di questo vortice investigativo indietro nel tempo, tra i figli dei fiori, le melodie immortali dei Beatles e una setta demoniaca che seminò morte e terrore a Los Angeles, nell’indimenticabile estate del 1969…