
Con questo libro abbiamo conosciuto per la prima volta Fernan Özpetek come scrittore e siamo rimaste piacevolmente colpite. Non gridiamo certamente al miracolo, ma il modo che il regista turco ha di narrare le vicende, in un contesto descrittivo quasi cinematografico, porta il lettore davanti ad uno schermo dove scorrono le immagini di una storia, se vogliamo assurda in certi tratti, ma avvincente in altri.
“Come un respiro” è stato più volte definito un thriller dei sentimenti, e la definizione è davvero adatta. Si viene improvvisamente catapultati alla fine degli anni Sessanta, tra Roma e Istanbul, avanti e indietro nel tempo in un susseguirsi continuo di colpi di scena. Chi è Elsa, la donna che una domenica mattina si presenta a casa di Sergio e Giovanna? Cosa è successo e perché è fuggita dall’Italia abbandonando la sorella Adele?
Özpetek dà ancora una volta prova della sua conoscenza dell’animo umano e dei sentimenti contrastanti che vi abitano. La lettura è scorrevole e avvincente, pagina dopo pagina Elsa e gli altri protagonisti ci guidano in un intreccio di passioni, emozioni, bugie, scelte e dubbi che fanno di una vita, appunto, una vita.
Il romanzo classico, raccontato al presente, gira intorno a quello epistolare attraverso le lettere che Elsa ha inviato alla sorella, ma che sono però state rispedite al mittente e mai aperte.
Bellissima la Istanbul che viene raccontata in questo libro, con i suoi gloriosi palazzi, i vecchi quartieri, i colori e i profumi di una terra tanto antica e suggestiva.
Che dire, quindi? Consigliato sicuramente per la capacità che ha l’autore di coinvolgere il lettore, una storia veloce (poco più di 150 pagine) e appassionante, che lascia spazio al grande colpo di scena finale.

Sinossi ❧ È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l’esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.