
Il ricordo delle vittime di un crimine odioso e raggelante, uomini e donne che, come disse un grande intellettuale, furono italiani due volte: “la prima per nascita, la seconda per scelta”.
Oggi abbiamo scelto per Voi il libro di Simone Cristicchi.
Con la delicatezza che lo contraddistingue da sempre, l’Autore apre le porte del “Magazzino 18” del Porto Vecchio di Trieste e, attraverso gli oggetti lì contenuti, ci racconta le storie di Mafalda, Geppino, Norma e tanti altri profughi, senza dimenticare il dolore per le vittime, quegli Italiani che non sono mai riusciti a tornare a casa.
Per non dimenticare.
Descrizione ❧ Nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste riposano montagne di sedie, armadi, letti, e poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti, martelli. Oggetti ammassati dagli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia un attimo prima di trasformarsi in esuli, quando le loro terre furono consegnate alla Jugoslavia di Tito nel 1947. Cristicchi spalanca le porte di quel magazzino per raccontare la tragedia dimenticata di quelle persone, le foibe, le esecuzioni sommarie, la vita da profughi, lo sradicamento e la perdita dell’identità.